Kosmina (Brje)

Non riservano mai grandi sorprese, le osmize slovene: si assomigliano un po’ tutte in quanto ad ambiente, offerta, prezzi. Quelle italiane (lo dico senza ombra di sciovinismo) sono in genere molto più divertenti da recensire. L’unica cosa che può provocare un moto di stupore nei meno avvertiti (come me in questo caso) è il sapere che nello scarno panorama delle osmize del Carso sloveno c’è almeno un paese che ne contiene due: Brje, che si può raggiungere dal valico presso San Pelagio per poi girare a destra poco prima di Gorjansko; lo scorso anno (2009) ce n’era appunto un’altra, aperta tra fine agosto e inizio settembre, che non sappiamo se riaprirà anche quest’anno (2010): vi riferiremo, comunque – a meno che vogliate fidarvi invece di osmize.net. L’ambiente, di dimensioni ragguardevoli, è gradevole; l’osmiza dà sulla strada principale del paese, che è poco frequentata, e vanta un ampio cortile ombreggiato da grandi alberi, nonché degli spazi interni arredati con una certa cura, se potete sopportare le tovaglie a quadretti. Per cambiare recito il menù per intero, che è ampio ma, come detto, non particolarmente originale: da bere vino bianco, rosso, “stil”, Radenska, succo di mela, liquore di Terrano, grappa; come piatti freddi prosciutto, ossocollo, pancetta, salame, formaggio, formaggio con olio e aglio; come piatti caldi ombolo, salsicce, anche con crauti o verdure cotte, uova sode, pane cotto al forno e štruklji. Abbiamo assaggiato il prosciutto, buono ma un po’ generico, formaggio discreto, degli štruklji con ricotta e uvetta carichissimi di calorie e di sapore come deve essere, e il famigerato succo di mela versato da un cartoncino, che a nostro modesto avviso andrebbe sanzionato draconianamente. Il servizio è risultato un po’ impreciso, probabilmente anche dato l’italiano carente dei camerieri (non li biasimo per questo, ovviamente, ché si tratta pur sempre di un paese in cui l’italiano non é lingua ufficiale, ma per avermi fatto pagare più del dovuto: io ho chiesto una cosa, me ne hanno portata un’altra, e me ne hanno messa sul conto un’altra ancora); tuttavia i prezzi sono contenuti, i piatti e i cestini belli da vedere, e i tempi non eccessivi per un’osmiza di queste dimensioni. Il vino non lo abbiamo assaggiato, ma non dubitiamo che sia sopra la media italiana, come le altre osmize slovene (si serviranno tutte di un solo produttore? improbabile, ma a volte viene il dubbio).

Aggiornamento 2019. Ormai rimasta l’unica osmiza in paese, Kosmina conferma e in effetti migliora il giudizio sostanzialmente positivo della recensione principale. Gli affettati sono di discreta qualità seppure non memorabili; ci sono anche le aggiunte del giorno, come la gelatina o il prosciutto arrosto, non testati. Possiamo ora giudicare il vino, che, sia rosso che bianco, è nel livello medio delle osmize slovene e cioè superiore a quello di quelle italiane, anche forte di una conformazione geografica più adatta nel vallone di Brestovizza. Il servizio è risultato stavolta celere e professionale, nonché ben preparato agli ignoranti di oltrecortina come il sottoscritto, e i prezzi nel complesso sono contenuti (a eccezione del crudo), quindi si aggiunge una stelletta.

Vivande: ***
Vino: ****
Ambiente: ****
Servizio: ****

Published in: on giugno 26, 2010 at 6:12 PM  Lascia un commento